Ricerca italiana apre allo sviluppo del fotovoltaico 3G
(Fonte:ZeroEmission.it)
Ricercatori dell'Università di Modena e Reggio Emilia e del Cnr hanno dimostrato che aumentare l'efficienza dei dispositivi fotovoltaici sfruttando la natura quantistica dell'interazione tra nanocristalli di silicio è possibile. “Risultato apre allo sviluppo di celle FV di terza generazione”.
La ricerca italiana contribuirà allo sviluppo del fotovoltaico di terza generazione. Lo conferma quanto fatto da Marco Govoni, Ivan Marri e Stefano Ossicini, del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria, Dipartimento di Fisica, Centro Interdipartimentale En&Tech dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche, che hanno dimostrato come sia possibile aumentare l'efficienza dei dispositivi fotovoltaici sfruttando la natura quantistica dell'interazione tra nanocristalli di silicio. Lo studio apre così nuove prospettive nell'impiego del silicio nanostrutturato per convertire la radiazione solare in corrente elettrica.
Di più: Stefano Ossicini fa rilevare che proprio il risultato ottenuto dalla loro ricerca “Apre allo sviluppo di celle fotovoltaiche di terza generazione a basso costo ed alto rendimento. Tra l'altro ottenuto da un gruppo di ricerca tutto italiano, a conferma dell'alta qualità della ricerca italiana nel campo della fisica della materia condensata”. Entrando nei dettagli dello studio, il primo fattore notevole è quello di sfruttare al meglio le proprietà del silicio, “uno degli elementi piu' abbondanti sulla crosta terrestre – ricorda Ossicini – e il suo impiego nella realizzazione di dispositivi fotovoltaici è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile. Si prevede che il fotovoltaico possa garantire alle prossime generazioni un'energia sicura e pulita”. L'aumento dell'efficienza energetica di tali dispositivi passa per lo sviluppo di nuove strategie fotovoltaiche e, come hanno sottolineato Marco Govoni e Ivan Marri “i nostri calcoli mostrano la possibilità di sfruttare l'interazione tra elementi nanostrutturati di silicio per sviluppare nuovi dispositivi fotovoltaici”. I ricercatori hanno spiegato come si è focalizzata la loro ricerca e i risultati raggiunti: “Abbiamo simulato sistemi costituiti da nanocristalli di silicio posti tra loro a distanze inferiori al nanometro. I risultati mostrano che la natura quantistica delle interazioni ha l'effetto complessivo di aumentare il numero di cariche generate per singolo fotone assorbito, e perciò migliorare le prestazioni del dispositivo solare”.
La ricerca italiana contribuirà allo sviluppo del fotovoltaico di terza generazione. Lo conferma quanto fatto da Marco Govoni, Ivan Marri e Stefano Ossicini, del Dipartimento di Scienze e Metodi dell'Ingegneria, Dipartimento di Fisica, Centro Interdipartimentale En&Tech dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dell'Istituto nanoscienze del Consiglio nazionale delle ricerche, che hanno dimostrato come sia possibile aumentare l'efficienza dei dispositivi fotovoltaici sfruttando la natura quantistica dell'interazione tra nanocristalli di silicio. Lo studio apre così nuove prospettive nell'impiego del silicio nanostrutturato per convertire la radiazione solare in corrente elettrica.
Di più: Stefano Ossicini fa rilevare che proprio il risultato ottenuto dalla loro ricerca “Apre allo sviluppo di celle fotovoltaiche di terza generazione a basso costo ed alto rendimento. Tra l'altro ottenuto da un gruppo di ricerca tutto italiano, a conferma dell'alta qualità della ricerca italiana nel campo della fisica della materia condensata”. Entrando nei dettagli dello studio, il primo fattore notevole è quello di sfruttare al meglio le proprietà del silicio, “uno degli elementi piu' abbondanti sulla crosta terrestre – ricorda Ossicini – e il suo impiego nella realizzazione di dispositivi fotovoltaici è fondamentale per garantire uno sviluppo sostenibile. Si prevede che il fotovoltaico possa garantire alle prossime generazioni un'energia sicura e pulita”. L'aumento dell'efficienza energetica di tali dispositivi passa per lo sviluppo di nuove strategie fotovoltaiche e, come hanno sottolineato Marco Govoni e Ivan Marri “i nostri calcoli mostrano la possibilità di sfruttare l'interazione tra elementi nanostrutturati di silicio per sviluppare nuovi dispositivi fotovoltaici”. I ricercatori hanno spiegato come si è focalizzata la loro ricerca e i risultati raggiunti: “Abbiamo simulato sistemi costituiti da nanocristalli di silicio posti tra loro a distanze inferiori al nanometro. I risultati mostrano che la natura quantistica delle interazioni ha l'effetto complessivo di aumentare il numero di cariche generate per singolo fotone assorbito, e perciò migliorare le prestazioni del dispositivo solare”.
Nessun commento:
Posta un commento