Dazi fotovoltaico mettono a rischio la lotta al cambiamento climatico
(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
I dazi sul fotovoltaico imposti da Europa e Stati Uniti potrebbero scatenare una guerra commerciale su vasta scala e inficiare tutti i progressi fatti dall’industria del solare negli ultimi dieci anni. A lanciare l’allarme è China Daily, con un articolo a firma Martin Khor, che spiega come la concorrenza feroce tra aziende e le nuove misure protezionistiche possano rendere il fotovoltaico un settore non più appetibile. Non solo: i dazi starebbero mettendo a rischio i progressi fatti in materia di tutela climatica e ambientale.
Secondo il quotidiano cinese, l’energia solare -da sempre una fonte costosa di approvvigionamento – è diventata conveniente solo negli ultimi anni e potrebbero esserlo in maniera ancora maggiore: da 76 dollari per Watt nel 1977, a circa 10 dollari nel 1987, fino ai 74 attuali. Tra il 2006 e il 2011, il prezzo delle celle solari cinesi è sceso 80%: a partire da 4,50 dollari per watt a 90 centesimi per watt.
La domanda è cresciuta con il calare dei costi: la capacità installata globale di energia solare è aumentata di 28,4 GW nel 2012 a e attualmente è a quota 89,5 GW: il traguardo di 100 GW dovrebbe essere attraversato quest’anno, secondo China Daily. I dazi americani prima e le misure emanate dalla Commissione europea qualche giorno fa, mettono in serio pericolo non solo l’industria cinese, ma l’intero settore del fotovoltaico globale. Inoltre l’Europa prevede di aumentare le attuali imposizioni fino al 47% nei prossimi mesi. Aumentando i prezzi del fotovoltaico a causa dei dazi sarà meno conveniente scegliere l’energia solare e questo potrebbe portare a un effetto indesiderato per il clima globale: il ritorno alla scelta di fonti fossili.
Uno scenario troppo negativo? Probabilmente sì, ma l’analisi di China Daily, seppur troppo negativa, stimola comunque a delle riflessioni su quanto effettivamente potranno incidere i dazi, non soltanto a livello economico, sullo sviluppo di una tra le energie rinnovabili più diffuse e apprezzate.
Secondo il quotidiano cinese, l’energia solare -da sempre una fonte costosa di approvvigionamento – è diventata conveniente solo negli ultimi anni e potrebbero esserlo in maniera ancora maggiore: da 76 dollari per Watt nel 1977, a circa 10 dollari nel 1987, fino ai 74 attuali. Tra il 2006 e il 2011, il prezzo delle celle solari cinesi è sceso 80%: a partire da 4,50 dollari per watt a 90 centesimi per watt.
La domanda è cresciuta con il calare dei costi: la capacità installata globale di energia solare è aumentata di 28,4 GW nel 2012 a e attualmente è a quota 89,5 GW: il traguardo di 100 GW dovrebbe essere attraversato quest’anno, secondo China Daily. I dazi americani prima e le misure emanate dalla Commissione europea qualche giorno fa, mettono in serio pericolo non solo l’industria cinese, ma l’intero settore del fotovoltaico globale. Inoltre l’Europa prevede di aumentare le attuali imposizioni fino al 47% nei prossimi mesi. Aumentando i prezzi del fotovoltaico a causa dei dazi sarà meno conveniente scegliere l’energia solare e questo potrebbe portare a un effetto indesiderato per il clima globale: il ritorno alla scelta di fonti fossili.
Uno scenario troppo negativo? Probabilmente sì, ma l’analisi di China Daily, seppur troppo negativa, stimola comunque a delle riflessioni su quanto effettivamente potranno incidere i dazi, non soltanto a livello economico, sullo sviluppo di una tra le energie rinnovabili più diffuse e apprezzate.
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