venerdì 7 giugno 2013

Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.



Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.

(Fonte:Enerstore-Rolando Roberto)



L’Autorità per l’Energia è stata velocissima nella pubblicazione della delibera che sancisce il termine ultimo per poter beneficiare delle tariffe del V Conto energia. Il documento è stato rilasciato nel tardo pomeriggio di ieri (http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/13/250-13.pdf) poche ore dopo la comunicazione da parte del GSE del raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro.
Gli impianti che hanno presentato la richiesta d’incentivazione alla data del 6/06/2013 sono stati531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW. Di questi 531.242 impianti, 4.779, per una potenza complessiva di 1.136 MW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio. Decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazzione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il DM del 5 luglio 2013, meglio noto come 5 Conto Energia, cesserà di applicarsi.

Come si legge, abbiamo impianti non ancora in esercizio per una potenza di oltre 1000 MW. Riteniamo che sia poco realistico riuscire ad effettuare in tempi rapidi installazioni tali da raggiungere la potenza complessiva di 19.000 MW. Questo perché molti operatori del settore non andranno a realizzare gli impianti pur essendosi iscritti in posizione utile per i motivi che tutti noi conosciamo: problemi di accesso al credito, risalita dei prezzi dei moduli per incertezza sui dazi, mancanza di fiducia da parte degli investitori per possibili provvedimenti retroattivi, mancanza di chiarezza normativa, eccessiva burocrazia, etc.

Questi soldi non utilizzati che fine faranno? Con molta probabilità andranno persi, sarà estremamente difficile che verranno reinvestiti per nuove iniziative di sostegno per il Fotovoltaico italiano. Perché non pensare da subito ad allocarli al solo residenziale, per esempio pensando ai sistemi che integrino l’accumolo domestico? Altra idea potrebbe essere quella di destinare queste risorse per l’instituzione di un Fondo di Garanzia Rotativo con lo scopo di facilitare l’accesso al credito.

Da pochi giorni è stata confermata la proroga relativa alle detrazioni fiscali ma questo non basta, sei mesi non sono sufficienti a garantire quelle tempistiche tecniche necessarie per rilanciare un mercato stremato da continui ostacoli.

Nuove nuvole all’orizzonte, dobbiamo schierarci per difendere la priorità di dispacciamento, lo scambio sul posto, le esenzioni dagli oneri per l'energia autoconsumata. Bisogna difendere il libero mercato dall’imposizione di dazi ingiustificati (perché solo per il nostro settore?).

Si chiude un’era e se ne apre una nuova, la vera sfida comincia adesso. Si entra nel mondo del risparmio energetico, dell’autoconsumo. Cancellate dalla mente la parola investimento, mettete da parte i vecchi fogli di calcolo, i vecchi modelli di business che garantivano ritorni d’investimento in una manciata di anni. Mandate a casa tutti coloro che si sono “riversati abusivamente” dal mondo della finanza ed improvvisati tecnici.

Le persone hanno finalmente capito che è importante credere nelle fonti rinnovabili perché non fanno bene solo al pianeta ma servono a portare avanti la “Terza Rivoluzione Industriale” che è in atto.

Non più una società legata al mondo fossile centralizzato. E’ tempo di installare e distribuire le energie decentralizzate, democratiche e condivise. E’ tempo di opporsi al monopolio energetico imposto dall’alto con il quale si tenta cristallizzare l'attuale modello energetico per mantenere inalterata la redditività dei grandi gruppi a scapito della collettività.

Hanno provato più volte a spezzarci e non cel’hanno fatta, non sono riusciti a distruggere quello che abbiamo creato in questi anni.

Combattiamo per difendere le nostre passioni, il nostro lavoro e il nostro futuro.


Rolando Roberto

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